Perchè Melisirio?

Melisirio è un nome di fantasia, una parola che inventai alcuni anni fa per titolare un testo che scrissi per partecipare allo Scriba Festival della Bottega Finzioni di Bologna, la Scuola di scrittura di Carlo Lucarelli. Il testo, giunto in finale, racconta di un'antica ricetta di fantasia per la preparazione di un cocktail dai poteri misteriosi, onirici e benefici.

L'elisir Melisirio fu realizzato con successo dal barman della distilleria bolognese che ospitò la premiazione del concorso, suggellando il successo nel mondo reale.

Un buon auspicio per la nascente Scuola di Narrazione.

Testo della ricetta del Melisirio

Melisirio 
XVI° secolo, di probabile origine fiamminga, l'uso era diffuso tra i monaci ebaziani.

Prendi un fiocco di neve e una goccia di menta,
aggiungi radice di zenzero e una mela mai spenta, poi zucchero nero e sale di un pizzico,
mescola il tutto nel bricco sul fuoco del luogo.
E poi, aspetta, senza fretta, aspetta, scarpetta, aspetta, disdetta.
Si rapprende, si spegne, si fredda.
Nel mortaio si sbriciola, di polvere soffice, vola impalpabile,
bruna di caramello, rossa da fornello.
Ora sbatti veloce, nell’alcool che brucia si fonde,
nel ghiaccio si rompe, sorseggia di gusto
è Melisirio, il giusto.

La ricetta è quasi segreta, rimane questo breve scritto ritrovato nel monastero di Armamy al fianco di una tomba forse di un monaco, una pergamena arrotolata insieme ad altre sbiadite. Il Melisirio sembra portasse sollievo e piacere nelle lunghe ore notturne dedicate alla preghiera e alla penitenza.
Gli si riconoscono, per averne sperimentato gli effetti, poteri di chiaroveggenza ed esaltazione mistica e forse proprio a Melisirio sono stati dedicati i versi oscuri e criptici, altrimenti incomprensibili, ritrovati scolpiti con ardore sulle pietre più antiche del monastero scuro: “de melisirium maximum gaudium est ab secundo otre pacere et godere lumen verum est veritas divina”.

Melisirio
il cocktail che ti conduce al vero
se il cuore avrai
di attraversarne il mistero.